La terapia fotodinamica

27 Giugno 2016

La terapia fotodinamica è il trattamento piu’ efficace per curare lesioni retiniche maculari causate da una degenerazione retinica senile essudativa o secondarie ad una miopia elevata.
Lo scopo del trattamento è quello di stabilizzare la malattia ed impedirne la progressione; questo si riesce ad ottenere nel 60% dei pazienti trattati. Quindi lo scopo del trattamento è quello di stabilizzare la vista e non farla peggiorare; peraltro, in alcuni casi più fortunati, si riesce ad ottenere anche un lieve miglioramento visivo. Va precisato che non tutte le degenerazioni maculari sono suscettibili di trattamento con terapia fotodinamica. Pertanto sarà il medico oculista che, sulla base di una fluorangiografia, valuterà se in quella particolare degenerazione maculare sarà opportuno eseguire il trattamento.

Schema della retina con vascolarizzazione patologica
Come si effettua il trattamento ?
La terapia fotodinamica è un trattamento indolore, eseguito ambulatorialmente, della durata di circa 20 minuti. Dopo aver dilatato la pupilla, viene effettuata un’iniezione endovenosa lenta per 5 minuti di una sostanza, la Verteporfina (Visudyne, Ciba) e poi, dopo una fase di attesa di 10 minuti, viene attivato il raggio laser che, attraverso una lente appoggiata sulla cornea, viene focalizzato sulla zona retinica da trattare per una durata di 83 secondi. La Verteporfina viene eliminata nelle 24 ore successive al trattamento. Durante tale periodo è presente una fotosensibilità cutanea per cui il paziente dovrà evitare l’esposizione alla luce solare.

Fluorangiografia di una degenerazione maculare senile. Le frecce delimitano l’essudazione siero-emorragica.
Fluorangiografia 4 settimane dopo la terapia fotodinamica: l’essudazione retinica si è riassorbita.

Qual è il meccanismo di azione?
In alcune forme di degenerazione retinica maculare sia senile, sia legata alla miopia elevata, si ha la crescita di capillari anomali sotto la retina; questi capillari formano delle membrane neovascolari che proliferano, invadono la retina e provocano un’essudazione di liquido siero-emorragico che distrugge progressivamente le cellule retiniche determinando così una riduzione irreversibile della visione centrale.
La Verteporfina iniettata per via endovenosa va a localizzarsi a livello dei capillari retinici patologici e viene poi attivata dal laser che ha una lunghezza d’onda selettiva per questa sostanza. In tal modo vengono distrutti i capillari malati, mentre la retina sana circostante non viene danneggiata dal trattamento laser.
Va precisato che i capillari malati,anche se distrutti dal trattamento,possono riformarsi a distanza di tempo,per cui la situazione va monitorata attraverso fluorangiografie periodiche ed eventualmente il trattamento laser va ripetuto.