Calazio

20 Ottobre 2016

calazio

 CALAZIO 

Il calazio è una formazione cistica proveniente da una reazione infiammatoria cronica di tipo granulomatoso, conseguente al ristagno delle secrezioni della ghiandola di Meibomio a causa dell’ostruzione del suo dotto escretore.

Può insorgere a qualsiasi età sotto forma di nodulo indolore di varie dimensioni, in genere rotondeggiante, occasionalmente piccole croste possono essere presenti sulla sua superficie provocando dei piccoli fastidi all’occhio causato dallo sfregamento

A differenza di un orzaiolo (che è un’infiammazione acuta) il calazio risulta meno doloroso e, solitamente, regredisce spontaneamente nel giro di 15-20 giorni o, in casi più gravi, può scomparire completamente dopo mesi.

 

Il paziente che presenta un calazio può lamentare:

  • sensazione di bruciore sulla palpebra
  • abbassamento della palpebra
  • infiammazione con gonfiore ed arrossamento della palpebre
  • sensazione di prurito
  • astigmatismo e visione offuscata in caso di calazio della palpebra superiore

La principale terapia consiste in modificazioni dietetiche, in particolare nell’evitare gli insaccati ed altri cibi ricchi di lipidi. Gli impacchi caldi e il massaggio palpebrale sono in genere i primi trattamenti consigliati, ma raramente efficaci se non associati a terapia antinfiammatoria con steroidi topici.

 

CHIRURGIA DEL CALAZIO

La terapia chirurgica si rende necessaria quando il calazio non risponde alla terapia medica, oppure in caso di calazi recidivanti. L’intervento si esegue generalmente con un’incisione all’interno della palpebra in anestesia locale, previa demarcazione della cute sovrastante con pennarello dermografico. La sterilizzazione del campo con tinture di iodio prima  e l’uso di un collirio antibiotico prima e dopo l’asportazione serve per evitare complicanze se la cisti dovesse essere infetta. L’intervento chirurgico consiste dapprima nell’inserimento di un liquido anestetico grazie ad una puntura sottocutanea. Successivamente all’ incisione ed all’isolamento del granulo attraverso una speciale pinza a cucchiaio. Dopo aver asportato il calazio, viene anche tolto il tessuto limitrofo in modo che l’infezione non si propaghi ai tessuti circostanti. La parte trattata viene poi suturata qualora l’approccio sia esterno, nel caso in cui si sia deciso di effettuare un approccio interno il taglio non viene suturato per evitare che il punto possa dare fastidio alla superficie oculare, in questo caso si preferisce semplicemente termo coagulare i vasi.