ESAME COMPUTERIZZATO DEL CAMPO VISIVO

29 Luglio 2016

La perimetria convenzionale, che utilizza stimoli luminosi bianchi su uno sfondo bianco uniformemente illuminato, rappresenta ancora, pur con i limiti di ogni tecnica psicofisica, la metodica più consolidata, affidabile e standardizzata per la valutazione del danno funzionale nella malattia glaucomatosa.

esamecampoIl campo visivo è l’area visiva percepita dall’occhio quando viene fissato un punto esso è più esteso verso il basso e verso le tempie.

Lo studio del campo visivo può essere effettuato mediante perimetria manuale o automatica
La perimetria automatica consente di testare un numero maggiore di punti rispetto a quella manuale.
Inoltre, grazie a degli algoritmi numerici permette di determinare la distribuzione del difetto e la sensibilità della retina, che vengono poi comparati con i risultati della popolazione “normale” (cioè senza deficit del campo visivo). Tra l’altro questo tipo di approccio è considerato più obiettivo e affidabile.

 

 

 

 

 

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Il campo visivo permette di quantificare e rilevare le perdite assolute e relative di sensibilità retinica, evidenziando gli eventuali difetti periferici o centrali.

Quindi, è estremamente utile per valutare non solo l’esordio, ma anche la progressione di una malattia così invalidante qual è il glaucoma.

 

 

 

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Viene, inoltre, utilizzato per studiare le alterazioni campimetriche che si riscontrano nelle patologie neurologiche (neuriti ottiche, edema della papilla) e nelle affezioni cerebro-vascolari (ischemia del nervo ottico). Infatti, l’architettura delle zone cieche del campo visivo (scotoma) segue la disposizione delle fibre nervose. Quindi la valutazione di queste zone consente di risalire alla patologia in atto.