La Degenerazione Maculare Senile

20 Ottobre 2016

DEGENERAZIONE MACULARE SENILE.

 reticolodegen2

La Degenerazione maculare senile o degenerazione maculare legata all’età (DMLE) è la prima causa di perdita della capacità visiva e cecità legale nei soggetti di età superiore a 65 anni che vivono nelle aree economicamente sviluppate. È una malattia che danneggia la visione centrale, necessaria per le attività che richiedono una percezione dettagliata delle immagini come: la lettura, la guida, vedere l’ora, riconoscere un volto.

Anche quando non comporta cecità assoluta essa può rendere impossibile vedere ciò che si vuole fissare.

 Visione paziente affetto da degenerazione maculare senile

 

I dati epidemiologici relativi alla DMLE hanno recentemente mostrato una prevalenza della forma avanzata nel 0.2% della popolazione di età compresa tra 55-64 anni, sino a raggiungere un valore di 13% nei soggetti oltre gli 85 anni.

Nella popolazione italiana di età superiore a 60 anni, si può considerare che la DMLE in tutte le sue forme abbia una prevalenza del 62.7%

La DMLE è una malattia dell’occhio che colpisce la macula, la zona centrale della retina, struttura su cui si formano le immagini per essere poi trasmesse al cervello. La macula è responsabile della visione nitida e dettagliata della immagini, per tale motivo anche quando il malato si trova nelle condizioni più gravi, in cui si ha la perdita totale della visione centrale, rimane comunque mantenuta la visione periferica, in altri termini quando il paziente fissa un immagine ne definisce solo i contorni e i margini esterni.

La DMLE viene classificata dal punto di vista clinico, utilizzando i termini di iniziale (per le forme secche) e evoluta (per le forme essudative e atrofiche); per indicare rispettivamente momenti diversi, a significato ingravescente e a prognosi visiva peggiorativa.

La degenerazione maculare atrofica o non essudativa o secca: la morte delle cellule fotosensibili della retina causa una riduzione dell’acutezza visiva. Il sintomo più comune è una visione leggermente offuscata e distorta.

La forma secca tende a svilupparsi lentamente e comporta complessivamente conseguenze meno gravi in termini di perdita di visione, ma può progredire nella forma neovascolare più grave.

La degenerazione maculare neovascolare o essudativa o umida: è meno diffusa ma anche la più grave. Nuovi vasi sanguigni, che in condizioni normali non dovrebbero formasi (neovasi anomali), crescono attraverso la macula e arrivano a sollevare e rompere la retina danneggiando proprio la zona che raccogli gli stimoli più importanti. L’insorgenza è rapida. La progressione è molto più veloce rispetto alla forma secca e la perdita della visione centrale più grave. Solo l’intervento terapeutico tempestivo può ridurre o ridurre o ritardare la perdita visiva.

Sebbene le cause non siano ancora pienamente conosciute, gli studiosi riconoscono la combinazione di alcuni fattori predisponenti la malattia.

In Italia circa 1 milione di persone si stima che presenti i primi segni di DMLE; di queste, si calcola che circa 260.000 siano affette dalla forma più grave e minacciosa. I nuovi casi di DMLE essudativa sono circa 20.000 ogni anno.

Tra i principali fattori di rischio si trovano:

  • Età: è il principale fattore di rischio, superati i 70 anni almeno 1 persona su 4 ne è affetta. Circa il 40% di coloro che sono affetti da DMLE in un occhio entro 5 anni sviluppa la malattia anche nel secondo occhio;
  • Dieta e alimentazione;
  • Luce solare;
  • Fumo e alcool;
  • Ereditarietà;
  • Sesso e razza;
  • Malattie Cardiovascolari.

I maggiori danni in termini di perdita visiva si hanno nella forma essudativa che è la forma più aggressiva; cioè quando la retina e la macula vengono seriamente danneggiate dalla crescita anomala di nuovi vasi sanguigni.

Nei pazienti affetti da questa forma è possibile intraprendere una terapia che possa arrestare la progressione. Alle terapie convenzionali si sono affiancati i farmaci ANTI-VGF. L’impiego di questi farmaci rappresenta una nuova frontiera nella cura della DMLE specie nelle forme essudative. Tali terapie mostrano però un impatto economico non indifferente, dato l’elevato costo dei farmaci.

I maggiori danni in termini di perdita visiva sono causati dalla forma aggressiva di DMLE, la neovascolare, quando la retina e la macula vengono seriamente danneggiate dalla crescita anomala di nuovi vasi sanguigni.

Nei pazienti affetti da questa forma è possibile intervenire con specifiche terapie al fine arrestare la progressione della malattia.

Tanto più precoce sarà il trattamento tanto migliore sarà il risultato.

Alle terapie tradizionali si sono affiancati i farmaci “antiangiogenici” (iniezioni intravitreali).

L’utilizzo di queste terapie rappresenta una nuova frontiera nella cura della DMLE neovascolare.

Tali farmaci hanno dimostrato particolare efficacia nel bloccare la formazione de nuovi vasi sanguigni. (vedi iniezioni intravitreali)